
di: Celia Raimondi
Amaia è attualmente un’insegnante della scuola primaria presso la Scuola Statale Italiana di Madrid. Anche lei ha frequentato la scuola dal 1983 al 1995, dalla prima elementare alla quarta liceo, conseguendo così il diploma di maturità e superando anche la selectividad spagnola. Il periodo in cui ha frequentato il liceo era il periodo successivo alla morte di Franco, quindi a seguito della fine del franchismo. Secondo la sua testimonianza, in quel periodo la Scuola Italiana era un ambiente abbastanza neutrale dal punto di vista politico, frequentato di certo da studenti che provenivano anche da famiglie schierate tendenzialmente a sinistra. In un ambiente totalmente laico, gli studenti non ricevevano nessun tipo di indottrinamento religioso o politico, ma venivano al contrario ben informati attraverso la didattica di tali tematiche. Molto influenti sono stati il professore di religione e di arte: nello specifico ci racconta di quello di religione che, nonostante avesse famiglia e un figlio, si impegnava in attivismo sociale e umanitario in Africa, e che quindi educava anche i suoi studenti ad essere aperti a questi stimoli e partecipativi. Attivismo politico se ne faceva invece fuori dalla scuola. La docente racconta di come l’apprendimento della lingua italiana sia stata un privilegio per il suo percorso di formazione, arricchendola da un punto di vista culturale non solo per il contatto tra due culture diverse, ma anche per la conoscenza di due lingue che poteva padroneggiare molto bene già all’epoca.